Ridomus si differenzia dai competitor poiché si occupa in maniera verticale della gestione dei rifiuti di impianti di condizionamento.
Il Consorzio ha adottato un modello di finanziamento che da sempre ha fornito ai produttori la certezza di contribuire in ragione dei costi effettivamente sostenuti dal Consorzio per il servizio di raccolta e valorizzazione dei rifiuti derivanti dai condizionatori.
Anche il consumatore contribuisce in modo attivo e sostenibile, acquistando un condizionatore, a cui viene per norma applicato l’eco contributo, partecipa infatti alla riduzione dell’impatto ambientale e alla massimizzazione del recupero delle risorse naturali contenute nei RAEE, mettendo al centro la sostenibilità ambientale, economica ed etica.
Ridomus, grazie alla profonda conoscenza delle apparecchiature trattate, si è fatto portavoce presso il Ministero della
necessità di considerare, nell’ambito della determinazione delle quote di mercato, il diverso impatto ambientale delle
diverse AEE.
Tale aspetto è stato introdotto nel D.lgs 49/2014.
38% motori, compressori, trasformatori
25% metalli ferrosi
24% metalli nobili non ferrosi
7% plastiche
5% componenti elettriche
1% altro
presso le piazzole Ecologiche Comunali
presso le attività industriali e commerciali su tutto il territorio
Il d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231, recante la «Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'articolo 11 della L. 29 settembre 2000, n. 300» (nel seguito, anche Decreto), ha introdotto nell’ordinamento italiano una peculiare forma di responsabilità a carico degli enti (persone giuridiche, società e associazioni, anche non riconosciute), per l’illecito amministrativo “dipendente da reato”, quale fattispecie complessa fondata sulla commissione di uno dei reati presupposto previsti dal “catalogo” del Decreto (artt. 24 ss.) da parte di determinati soggetti operanti nell’ambito degli enti medesimi, che si cumula alla responsabilità penale delle persone fisiche autrici del reato.
La responsabilità degli enti ricorre nel caso in cui uno dei reati tassativamente indicati dal d.lgs. 231/2001 sia stato commesso, nell’interesse o a vantaggio dell’ente stesso, da:
a) soggetti che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell'ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale, nonché da persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dello stesso (c.d. apicali);
b) da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti di cui alla lettera a) (c.d. sottoposti).
Il sistema del Decreto prevede che gli enti possano andare esenti da tale responsabilità, in sintesi, qualora provino di avere adottato ed efficacemente attuato un Modello di organizzazione, gestione e controllo idoneo a prevenire reati della stessa specie di quello verificatosi.
Il Modello di organizzazione, gestione e controllo del Consorzio è un sistema di disposizioni finalizzate alla prevenzione dei reati previsti dal d.lgs. 231/2001 adottato dal Consorzio medesimo, in attuazione della propria Visione etica.
CONSULTA LA DOCUMENTAZIONE
1. Codice etico
2. Disposizioni generali del Modello di organizzazione
Ridomus, come tutti i consorzi appartenenti al Gruppo SAFE, si affida a modelli di prevenzione e di controllo per garantire la salvaguardia dell’ecosistema e l'efficiente riutilizzo delle risorse naturali.